Da dove arriva il nome chirurgia “plastica”?

Quando sentiamo parlare di chirurgia plastica, sappiamo benissimo a cosa ci si riferisce, in quanto tutti giorni abbiamo sotto gli occhi esempi famosi di persone che ci si sono sottoposte – generalmente per apparire più belle o più giovani. È curioso, tuttavia, notare il fatto che la chiamiamo “plastica”, quando la chirurgia con la plastica non ha nulla a che fare. Per capire l’origine di questo termine è bene chiarire, prima, di cosa esattamente parliamo, quando ci riferiamo a questo ramo della medicina.

Infatti, la chirurgia plastica nasce come, ed è, prima di tutto, una procedura, o meglio, un insieme di procedure atte a ristabilire la normale funzionalità della pelle e dei tessuti e viene utilizzata per ricostruire e riparare aree danneggiate dalla rimozione di un tumore, difetti fisici che si hanno dalla nascita, bruciature o cicatrici dovute a ferite gravi, attraverso l’uso di varie tecniche. Insomma, non si tratta solo e unicamente di cambiare il proprio aspetto fisico eliminando o modificando quello che non ci piace di noi stessi a puro scopo estetico, bensì di aiutare a migliorare la vita delle persone che hanno sofferto ferite o malattie. Bisogna, pertanto, distinguere i due rami della chirurgia estetica l’uno dall’altro: il primo, quello ricostruttivo che mira a riabilitare, ricostruire una parte del corpo e migliorarne la sua funzionalità, dal secondo, quello cosmetico o estetico. 

Ma allora da dove arriva il termine chirurgia plastica? Bisogna andare indietro nel tempo per trovare l’origine del aggettivo greco πλαστική (τέχνη), plastikē (tekhnē) che significa “arte del modellare”, aggettivo che non ha nulla a che vedere con il sostantivo “plastica”, inteso come materiale estratto dal petrolio e coniato da Baekeland nel 1909. Con riferimento alla chirurgia, dunque, il termine “plastica” appare per la prima volta nel 1839.

È naturale che, con l’espansione della chirurgia plastica volta a cambiare l’aspetto delle persone in senso estetico, questo termine abbia preso una connotazione negativa, facendoci venire in mente persone fatte di plastica, un materiale finto, per l’appunto, creato e modificabile, opposto a tutto ciò che è naturale. Persone che, di fronte a qualcosa che non piace di loro stesse, decidono di cambiarlo, sostituirlo come si fa con una gomma bucata. E quando poi le bambole, di cui la più famosa rappresententante è Barbie (dal viso e fisico perfetti) hanno fatto il loro ingresso nel mercato dei giocattoli, l’associazione tra chirurgia plastica e quest’ultima è diventata un classico – basti pensare che ci sono persone che si sottopongono a intervento dopo intervento allo scopo di assomigliare effettivamente ai tanto famosi Barbie e Ken. Nonostante questo, è importante ricordare che la chirurgia plastica, o estetica, nasce come rimedio, come ramo della medicina che vuole aiutare persone a guarire e vivere meglio, allo stesso modo di qualsiasi altro ramo delle chirurgia e della medicina, in generale.